Looking for humans

In un ecosistema sempre più denso di stimoli a risposta impulsiva e confortevole, trovare tempo di osservare dove nascono i nostri desideri, stimoli, bisogni indotti e comprendere quanto siano realmente indispensabili per il nostro benessere, può aiutarci a riscoprirci umani capaci di reagire in modo ancora inaspettato ad incentivi algoritmici prestabiliti ed artificiali.

Attribuire maggiore valore umano all’interno di processi lavorativi freddi e impersonali può aiutare a rivalutare scelte e metodi di lavoro, riscoprendo la capacità di rimanere sorpresi.
Relativamente al settore progettazione e design di interni, raccontare ai clienti come un progetto verrà svolto in collaborazione con persone con disabilità e limitata capacità di interazione sociale genera sorpresa e diffidenza, elementi utili a rimescolare dinamiche predefinite creando percorsi di sviluppo progettuale incentrati sulla persona.

In cosa si traduce? Nella capacità del cliente di accettare scelte e punti di vista. Nel colore della parete proposta dalla persona disabile, che rifletterà il suo stato d’animo e angolo di visione delle cose. Si traduce nella scelta e posizionamento di un complemento, magari non corrispondente alla moda del momento ma carico di emotività e sentimenti di chi questo complemento lo ha selezionato. Si traduce nel posizionamento di un quadro pittorico creato dalla persona disabile, carico di valore emotivo e quindi artistico. Si traduce nell’intelligenza del cliente di raccontare tali valori aggiunti attribuendo loro importanza e merito. Ed in tante altre grandi e piccole sfumature.

Il progetto Looking for Humans ha come obiettivo la ricerca di umani disponibili ad accettare un percorso progettuale guidato dalle idee appena descritte, permettendo possibilità espressiva a persone relegate ai margini e considerate di intralcio, come ragazzi affetti da disabilità, contrastando un percorso basato su rapidità e tecniche di vendita massimizzanti focalizzate sul prodotto e sempre meno sulla persona.

Un percorso articolato ed in fase sperimentale per il quale ti invito a leggere gli articoli del blog Livellamento e Storytelling, l’esperienza è il racconto (in fase di scrittura), dove espongo idee e modalità con le quali coinvolgere ragazzi con disabilità nella fasi concrete di gestione di un progetto reale per clienti.
Un cammino di inclusività dal quale ricavare un esperienza formativa e accrescitiva per tutte le figure coinvolte, aiutandoci a riscoprire la percezione e bellezza del valore umano rispetto al prodotto fine a se stesso.

Per far crescere e formare persone con differenti disabilità attraverso la loro professionalizzazione, aprendo all’eventuale inserimento lavorativo spalla a spalla con persone definite normodotate già inserite in contesti aziendali.
Per dare possibilità a persone con disabilità di aspirare ad un ruolo di vera risorsa e non esclusivamente supporto, in contesti lavorativi dove la padronanza tecnologica e l’apporto di tecnologie moderne possa generare interesse e nuove possibilità di impiego.